Daniel ci invita a seguirlo lungo l’eccezionale percorso di un «uomo-medicina». È un’opera unica nel suo genere.

Usando ancora una volta la sua naturale capacità di indagare la Memoria de¬ll’Universo, l’Akasha, Daniel ci invita a seguirlo lungo l’eccezionale viaggio di un “uomo-medicina”, cioè uno sciamano della regione ca¬nadese dei Grandi Laghi, in un’epoca in cui i missionari cristiani facevano tutto il possibile per imporre la loro fede. Essendo situato nel punto di incontro tra due culture considerate inconciliabili e mettendo in relazione esperienze trascendenti nel seno di una natura ancora vergine, così come le immersioni di fusione nella Coscienza animale, questo lavoro è unico nel suo genere. Lotte fratricide, saccheggi, epidemie e deportazioni si alternano alla ricerca della visione, rituali di ricon¬nessione con gli Antenati e fiammeggianti aperture di coscienza, tutto ció per conformare un insegna¬mento che nutre l’anima.